“Argonath” dette le colonne dei Re – olio su tela, dim. 35×45 cm.l. – A.D. 2015. Interpretazione pittorica di una delle scene piu salienti del film “Il Signore degli anelli”. Autore: Leandro Caroli.

Ingresso mozzafiato che fa ben capire agli eroi più umili della compagnia dell’anello – Frodo e i suoi amici hobbit – quello che fu una volta l’impero degli uomini: regno di splendore e magnificienza fondato con fatica nella virtù e nell’intelligenza.

Se si vuol fare un parallelismo con la realtà della storia dell’uomo, uscendo fuori per un istante dalla mitologia Tolkeniana, possiamo ben affermare che la scelta di raffigurare pittoricamente questo frangente scenico del film sta nel voler mettere l’accento a quanto sia sentita la necessità da parte degli uomini di ricostruire e portare agli antichi albori una determinata civiltà, qualora ed ogni volta che questa fosse caduta in rovina.

Ma per fare ciò bisogna distruggere quell’anello del potere che vuol sottomettere alle proprie volontà gli altri, cioè quel particolare, deleterio anello che con puntualità la storia periodicamente ci propina: il totalitarismo.

Uno scrittore di un secolo prima di Tolkien (Lord Acton) diceva che “il potere corrompe, il potere assoluto corrompe in modo assoluto”.