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Profilo

Silvano Caroli

Vedi le opere di Silvano Caroli Silvano Caroli è un artista singolare per estro e vissuto. Il viaggio è stato la sua scuola; si è formato, vedendo e operando, leggendo e vivendo le esperienze della piccola e della grande patria: Taurisano, il Salento, il Sud, l'Italia, l'Europa. Non immune da influenze altre, dunque, provenienti da luoghi e tempi remoti, suoi per naturale appartenenza e per acquisizioni letterarie e figurative. Da alcuni anni ha abbandonato le mostre, non più in condizione di produrre per esse, e si esprime nello studio d’arte in Piazza Fontana nella sua Taurisano, coniugando l’estro connaturato con la committenza dalle più varie esigenze. Un figurativismo eclettico ne contraddistingue la produzione, in atmosfere dove confluiscono temi mediterranei e mediorientali in una fusione di tempi e di luoghi che evocano storia e fiaba. In una terra d’incontro, com’è la penisola salentina, dove tutti i venti si danno il cambio anche nella stessa giornata e la luce taglia il paesaggio e gli oggetti in tutti i loro più minuti colori, Silvano Caroli sembra interpretarne lo spirito. Visitarlo è una tappa ineludibile per chi vive o capita a Taurisano o nel Salento. Lo si può conoscere anche sui social (sito e facebook). Non è venale: all’acquirente e al committente risponde in equilibrio di arte e di costo. Lieto lui d’aver fatto un’altra conoscenza; lieto l’altro per essersi portato un pezzo di artista.

Leandro Caroli

Vedi le opere di Leandro Caroli Leandro Caroli (1989) è un giovane artista di Taurisano che, pur avendo conseguito studi classici, si è anche formato, per suo naturale percorso di vita, presso lo Studio d'Arte del padre. Ha frequentato vari corsi di restauro: legno, tele e manufatti durante le sue esperienze nelle città di Lecce, Bari, Roma e Firenze. Nelle sue opere appare evidente una vena surrealistica che lo contraddistingue. Un surrealismo, a mio parere, fatto da sue personali reinterpretazioni nonché contaminazioni concettuali della classicità. Conoscitore delle più svariate tecniche - antiche e moderne - può dirsi di aver raggiunto un'autonomia artistica e un suo personale modo di lavorare, che oggi gli consente di potersi pregiare di un felice riscontro di pubblico e critica. Caroli, è un artista ormai maturo, con all’attivo più di un decennio di creatività che - per chi lo conosce e lo segue - ci si augura gli sia inesauribile. A lui, giovane ventisettenne, va certamente inquisito l’animo se si vogliono comprendere i suoi elaborati, nei quali felicemente alloggia la sua fresca raffinatezza lirica e non solo, ma anche tecnica e di contenuto. Lavori, i suoi, a volte di una preoccupante quanto sottile solennità; a volte di una rassicurante, quanto arguta leggerezza. Un’opera, la sua che subito svela all'osservatore la notevolezza del suo impegno rivolto a consolidare un percorso culturale proprio rappresentando la realtà attraverso le lenti della sua sensibilità straordinaria e raffinata. Non bisogna dimenticare, con ciò, che l’artista è la sua opera. È lui che prima di tutto bisogna conoscere: la sua personalità di uomo e di artista; il suo percorso evolutivo sia caratteriale che artistico. Per cui è necessario e indispensabile indagare sulle sue proprietà intellettuali ed emotive se si vuole avere una qualche possibilità di successo nella comprensione delle sue opere. Il fatto che sin da bambino abbia coltivato il desiderio inconscio di rappresentare il mondo della natura circostante, ci fa capire come egli sia nato con questo dono meraviglioso di essere un interprete attento e curioso del mondo che lo avvolge. Ora, è noto quanto ci sia di affinità espressiva tra pittori, musicisti e poeti. Anzi, penso di poter affermare che queste tre categorie di artisti hanno in comune una sensibilità nella percezione della realtà e nella sua rappresentazione, che li accomuna in una sorta di unicum estetico che li porta ad esprimersi con efficacia nella loro specificità. Al riguardo Aristotele, nella sua Poetica, spiega quanto la creazione artistica sia del poeta come del pittore sia un fatto divino. Parla della frenesia e dell'estasi che consente all’artista di identificarsi con i suoi personaggi e con i suoi paesaggi, di perdersi liricamente in essi. Non c’è altra spiegazione cogente che permetta di capire la costanza, la tenacia di Leandro Caroli, che lasciata la sua terra, gira l'Europa per visitare musei e mostre, manifestando un desiderio di conoscere e di capire, dimostrando in questa sua ansia proprio quella frenesia (Pulsionale aggiungerei io) di cui parlava Aristotele e alla fine, giunto davanti alle opere, rimanere estasiato nel contemplare la bellezza e la forza dell’espressione lirica degli artisti.