dim. 55×85 cm.l. – A.D. 2017.
San Sebastiano inteso come il giovane di ogni epoca esposto a tutti i generi di violenza.
Il San Sebastiano di Leandro Caroli è ben lontano dall’icona più diffusa, dove il più delle volte il Santo trafitto è statico, indifferente, quasi assista ad uno spettacolo che non lo riguarda o rassegnato posi. Il Caroli lo ripropone sì con tutti i simboli della tradizione, ma lo anima e lo raffigura in uno slancio liberatorio verso l’alto, che lo fa sembrare un ballerino in un volteggio di danza. Non ha più i piedi per terra, si è già librato in aria, benché legato, in un anelito di elegante elevazione che contrasta con la bassa volgarità della violenza di chi lo sta uccidendo. Le frecce, sparategli contro con furia da ogni direzione, alcune lo trapassano, altre gli recidono i legacci come a significare che le stesse lo ammazzano e lo sublimano insieme. Il Martire in jeans è il giovane di sempre, esposto ad ogni dardo di ferita e di morte. Il martirio santifica, per la chiesa e per i devoti; nell’idea di Caroli è contaminazione laica. Per tutti i sansebastiani della violenza e della sopraffazione. (Luigi Montonato)